lunedì 30 maggio 2011

Qualcuno sa come si chiama questo piatto???





Non ricordo assolutamente il nome di questo piatto.

Gli indizi in mio possesso sono i seguenti: si mangia nella vasta area del Magreb tutto l'anno, può essere fatta anche con l'aggiunta di piselli nel ripieno.
Ma posso assicurarvi che è davvero delizioso.
L'aggiunta del mix di spezie Ras el Hanout la rende davvero speciale, aromatica, dolce e per niente piccante. Sarà forse perche' Ras el Hanout significa letteralmente il meglio del negozio???






Attrezzatura:
schiacciapatate

Ingredienti:
2 patate
1 carota
250 gr macinato di agnello
1 cucchiaino di Ras el Hanout
1 confezione di pasta brick
2 cucchiai di panna fresca
olio q.b.
sale q.b.

olio d'oliva per friggere (io ho usato quello di arachidi)

insalatina come contorno

Procedimento
Bollire le patate e la carota a pezzi.
In una padella con un po' d'olio rosolare bene la carne, aggiungervi il ras el Hanout e le carote a pezzetti. Schiacciare le patate, aggiungere la panna e regolare di sale.
Unire quindi la carne alle patate e stendere su ciascun foglio di pasta brick una dose del ripieno preparato dello spessore di un cm circa. Chiudere bene la pasta e friggere nell'olio.
Servire con l'insalatina.


Scusatemi per le foto non tanto belle.

giovedì 26 maggio 2011

tartellette mamellata e pistacchi



In questo blog credo di aver pubblicato già piu' volte (forse troppe???) crostate(qui e qui), tartellette( qui , qui)tutte a base di frolla.
Queste sono nate dall'esigenza di smaltire la marmellata che ho preparato gli scorsi anni (che mi occupano spazio nella dispensa) e utilizzare un pezzo di frolla che ho in freezer da un po'.
Mi piacciono le tartellette come le fanno i francesi belle sottili la cui funzione è quella di essere un contenitore e quindi di non contribuire in maniera troppo invasiva sul gusto del ripieno.



Pasta frolla:
200 gr farina
100 gr burro a temperatura ambiente
50 gr zucchero
2 tuorli

Marmellata (per me albicocche e mandorle) q.b.
pistacchi di bronte q.b.

Procedimento:
Lavorare assieme il burro morbido con lo zucchero nella planetaria e poi aggiungere le uova e la farina precedentemente setacciata. Far riposare in frigo almeno un ora prima di stendere la frolla.
Tirare una sfoglia sottile 3 mm e riempire, dopo averli imburrati, i cerchi da pasticceria o degli stampini monoporzione.
Bucherellare la base della tartelletta con una forchetta e quindi riempire fino a 3/4 con la marmellata e poi un trito grossolano di pistacchi.
Infornare a 160 C per circa 20 minuti.

lunedì 23 maggio 2011

risotto ai carciofi e scamorza



Con gli ultimissimi carciofi di stagione di Albenga, quelli belli spinosi e un po' noiosi da pulire, ho preparato un risottino. Questa ricetta l'ho avuta durante una dimostrazione di un noto elettrodomestico per la cucina ma non l'avevo assaggiata ma solo sulle dispense fornite.
Stavo scegliendo le etichette da dare al risotto e ero molto tentata di metterlo nella categoria piatti unici, certamente dipende dalle quantità ma per me è un piatto unico!

Ingredienti:
150 gr riso vialone
1 scalogno
75 gr di carciofi puliti e tagliati sottilmente
75 gr scamorza affumicata a cubetti
1/2 bicchiere vino bianco secco
burro
2 cucchiai di parmigiano grattuggiato
1/2 l brodo vegetale
olio EVO q.b.

Procedimento
Preparare in una casseruola il brodo vegetale
Rosolare lo scalogno in poco olio quindi far appassire assieme ai carciofi. Aggiungere il riso, tostarlo , spruzzare col vino e far evaporare. Bagnare con il brodo e portare a fine cottura. Mantecare con la scamorza e il parmigiano fuori fuoco.

giovedì 19 maggio 2011

Polpette di tacchina al profumo di limone


Sto cercando di finire i limoni dell'albero del giardino. Ora è in fioritura e devo togliere gli ultimi limoni. La conseguenza è ovvia: uso smodato di limoni nelle classiche conserve e nelle ricette di frontiera. Una di queste ultima categoria sono le polpettine di oggi. Ho aggiunto agli ingredienti la scorza di limone. Il risultato è una polpetta delicata e profumata.

Ingredienti:
5oo g di petto di tacchina femmina
½ panino raffermo
50 ml latte
2 uova
salvia q.b.
scorza di un limone grattuggiata bio
1 cucchiaio parmigiano grattugiato
Farina per impanare q.b.
olio per friggere

Procedimento:
Ammollare il pane nel latte. Tagliare a coltello la tacchina. Grattuggiare solo la parte gialla del limone. Fare un trito di salvia. In una ciotola unire tutti gli ingredienti e lavorare fino ad ottenere un composto omogeneo. Se l’impasto risultasse troppo morbido aggiungere un po’ di pane grattugiato. Formare le polpette a forma di cilindro quindi passarle nella farina. Friggere in abbondante olio.Girare le polpette per dorarle su entrambi i lati . Scolare su della carta assorbente e salare.
Servirle bollenti accompagnate da panna acida o yogurt.

lunedì 16 maggio 2011

Focaccine alle erbette aromatiche e loro fiori





Questo post potevo anche intitolarlo : quello che si può fare con un po' di pasta della pizza. L'idea della focaccia a partire dall'impasto della pizza me lo aveva detto un bel po' di tempo fa una persona che ora ci guarda dal cielo. Mi ricordo che diceva che i suoi nipotini gli chiedevano sempre la sua focaccia. La cosa, all'epoca, mi aveva colpito ma non avevo mai provato il suo metodo.
Qualche giorno fa ho fatto la pizza e la pasta era decisamente troppa.
Mi si è accesa la lampadina perchè non fare qualche focaccina con l'avanzo??
In giardino le erbe aromatiche sono uno splendore, ho pensato quindi di usarle per profumare le focaccine.





Ingredienti:
300 gr pasta della pizza, qui dosi e procedimento
1/2 bicchiere olio EVO
erbe aromatiche q.b.
sale q.b.

Procedimento:
Si parte dall'impasto della pizza lievitata.
Si prepara un trito di erbette aromatiche e dei loro fiori (timo, rosmarino e salvia) e insieme ad abbondante olio si impasta il tutto in una ciotola fino ad incorporare bene gli ingredienti.
Si taglia l'impasto a seconda delle dimensioni dele teglie, si ricopre con un'emulsione di acqua e olio, si sala e si lascia lievitare per un'oretta. Si inforna per 15 - 20 minuti a 200 C a seconda delle dimensiono delle focaccine.

giovedì 12 maggio 2011

Torta glassata al profumo di arancio






In questi giorni sto correndo a destra e manca come una forsennata, mille cose tutte da fare nello stesso momento tutte, neanche a dirsi, a priorità mille.
Il tempo per cucinare è scarso meno male che ho ancora, nella catrellina delle ricette e delle cose da postare, un po' di foto arretrate. Questa torta è una di quelle.

Di una facilità quasi disarmante ma è fondamentale la planetaria per montare le uova belle gonfie e chiare.


ATTREZZATURA:

planetaria

INGREDIENTI:
4 uova grandi
150 gr zucchero
100 gr farina di mandorle
150 gr farina 00
scorza di una arancia grattuggiata
16 gr lievito per dolci

300 gr zucchero a velo
succo arancia per creare la glassa

grand marnier (o cointreau) q.b.
sciroppo zucchero q.b.


PROCEDIMENTO:
Nella planetaria montare le uova con lo zucchero per una decina di minuti, il composto deve risultare bello spumoso e chiaro. Delicatamente aggiungere le farine e il lievito.
Foderare uno stampo da 24 cm con la carta forno e versarvi dentro l'impasto. Cuocere a forno ben caldo per circa mezz'ora a 170 C e comunque fino a che lo stecchino non ne esca asciutto.
Far raffreddare completamente su una gratella quindi tagliare a metà e bagnare con il grand marnier (o cointreau) allungato con lo sciroppo di zucchero. Quanto farlo alcolico dipende dai vostri gusti.

Preparare la glassa, abbastanza densa e farla colare sulla torta in maniera irregolare, lasciandola sempre sulla gratella.
Attendere che la glassa si sia solidificata prima di servire.

lunedì 9 maggio 2011

Acciughe marinate alla ligure





Prima di scrivere questo post mi sono chiesta come posso descrivere un piatto così semplice ma allo stesso tempo perfetto. Un antipasto povero della tradizione ligure da gustare benvendo un bicchiere di vino bianco ghiacciato . Secondo me uno dei migliori antipasti di pesce!!

La ricetta me l'ha detta al telefono mia mamma mentre stavo pulendo le acciughe.







Ingredienti:
acciughe nostrane freschissime
limone
1/2 bicchiere aceto di vino bianco
olio EVO ligure q.b.
sale q.b.

Procedimento:
Sotto un filo d'acqua corrente togliere testa ed interiora dell'acciuga. Aprirla a libro e tagliare con le forbici la lisca lasciandole attaccate solo per la coda.
E porle in una terrina di ceramica o vetro contenente mezzo bicchiere d'aceto e altrettanta acqua.
Toglierle dalla prima marinatura e scolarle bene quindi disporle su strato unico in un ampio contenitore di ceramica o vetro e irrorarle con abbondante succo di limone e un po' di sale.
Lasciar marinare almeno 4 ore.
Servire ben sgocciolate dalla marinatura con abbondante olio extravergine d'oliva taggiasca.


venerdì 6 maggio 2011

La torta delle 33 sfoglie: torta pasqualina ai carciofi







Ode in dialetto genovese alla torta pasqualina di Martin Piaggio (intorno al 1800)

Beneita mille votte e benexi'a
E benedetta quella magnettinn-a,
Chi sa fa imn-a Tortetta Pasqualinn-a
E ve-a presenta cada e brustolfa;
Beneito sae quell'euggio chi l'ammi'a,
E quell'odo ch 'a manda da vixinn-a;
L'erbetta, o coccon fresco de pollinn-a
E quella prescinseua chi scappa via;
Beneita segge a meizoa co cannello,
O siiiso e a faenn-a chi se lascia tiil,
E l'euio chi ven zù comme un spiscioello;
Beneito segge o forno co forna,
O testo, o tondo, a ciumma co cotello...
E quella bocca chi ne péu mangia!

Perchè 33 sfoglie??
Secondo la tradizione coinciderebbero con gli anni di Gesù. E' infatti abitudine prepararla, come è intuibile dal nome, per il pranzo di Pasqua.
Riporto qui la ricetta presa da una fotocopia di un vecchio libro di cucina a cui ho apportato qualche piccola modifica.









Ingredienti:
kg. 1 farina bianca «da sacco» (cioè quella da pane)
12 carciofi spinosi di Albenga (se possibile)
gr. 600 prescinseua (in mancanza di questa usare la ricotta)
gr. 100 burro (non l'ho usato)
10 uova freschissime
olio d'oliva finissimo nostrale
maggiorana fresca q.b.
1/2 limone
1/2 cipolla
2 manciate di mollica di pane
un bicchiere di latte
parmigiano grattugiato
sale e pepe q.b.

Procedimento
Mettere sulla spianatoia la farina ed un buon pizzico di sale: fare la fontana. Versarvi al centro quattro cucchiaiate d'olio ed impastare con tanta acqua quanto basta per avere una pasta di giusta consistenza.
Lavorarla energicamente per circa dieci minuti poi dividerla in 33 pezzetti (per me molti meno). (Si può preparare l'impasto con la planetaria).
Accomodarli su di un angolo della spianatoia infarinata, ricoprirli con un tovagliolo leggermente inumidito e lasciare riposare la pasta per circa un'ora.
Pulire i carciofi, eliminando la parte alta con le sine e levando le foglie esterme più dure.
Affettarli finemente, tuffarli in acqua acidulata e cuocerli lentamente in un leggero soffritto di olio, cipolla. Far raffredddare.
Fare ammorbidire la mollica di pane nel latte: deve essere bene imbevuta: sbattere quattro uova insieme con tre cucchiaiate di parmigiano.
Impastare con un cucchiaio di legno la mollica con le uova e il formaggio e, sempre mescolando, incorporarvi i carciofi ed infine la prescinseua (o la ricotta), sempre a freddo. Lavorare un poco l'impasto e tenerlo a parte.
Prendere uno dei pezzetti di pasta e con il matterello lavorarlo fino ad ottenere una sfoglia sottile che si dovrà rendere ancora più sottile rovesciandola sui pugni chiusi e tirandola delicata-mente in tutti i sensi.
Nel frattempo ungere (o fodarare con la carta forno) una larga tortiera a bordi alti, e disporvi la prima sfoglia in modo che esca 2 - 3 cm dallo stampo. Ungere leggermente la superficie della pasta e salare. Continuare a tirare le successive sfoglie e disporne altre dieci (cinque sono sufficienti) sulla precedente, ungendole sempre con olio, tranne l'ultima.
Su questa collocare il composto fare poi nel ripieno sei fossette regolarmente distanziatee in ognuna mettere prima un pezzetto di burro (il burro si può omettere) e poi un uovo intero, avendo cura di non rompere il tuorlo: cospargere ogni uovo di formaggio, un pizzico di sale e di pepe. Stendere le altre sfoglie fino ad esaurimento della pasta e porle una ad una sul ripieno, sempre ungendole d'olio e salando tra una e l'altra.
Fare in modo che i dischi di pasta superino di circa un centimetro il bordo della tortiera e ritagliare l'eccedenza.
Rigirare all'interno la pasta che fuoriesce dalla tortiera, premendola un poco: a cottura ultimata risulterà un orlo soffice e nello stesso tempo croccante.
Spennellare d'olio la superficie della torta pasqualina, poi collocarla in forno statico già caldo (180°C) lasciandola cuocere per circa tre quarti d'ora.
Dovrà divenire ben colorita, come un pane casereccio.
Per evitare che le sfoglie, gonfiandosi durante la cottura si rompano punzecchiare la superficie della torta prima di infornarla.

Servirla tiepida, ma è ottima anche fredda.
Vi consiglio di farne metà dose è davvero tanta!!

mercoledì 4 maggio 2011

Pecorino e mostarda di Cremona





Come il precedente post anche questo può essere inserito nella categoria finger food da picnic.
Questa volta non l'ho preparato nulla con le mie manine solo un po' di food styling e ovviamente mangiato.L'abbinamento mi è piaciuto tanto!!

Pecorino o altro formaggio abbastanza stagionato
mostarda di Cremona

lunedì 2 maggio 2011

Picnic del primo maggio (reloaded)




Quando ho prearato questi finger food non mi riscordavo assolutamente di averli già postati lo scorso anno. Portate pazienza, l'età comincia a farsi sentire!!



Aggiungo solo una nota: il salame, di Sant'Olcese, tagliatelo un po' più spesso del normale. Lo storico salumificio Cabella prepara ancora artigianalmente, oltre ad altri prodotti, il salame di ottima qualità. Preparatevi però ad una lunga coda ma ne vale davvero la pena.

Tagliare a fette il salame e a cubetti il sardo fresco accompagnati dalle fave fresche.